La parola di Giugno
Carissimi,
“Habemus Papam!”, era il pomeriggio dell’8 maggio quando al quarto scrutinio il Collegio dei 133 Cardinali elettori individuò a maggioranza il successore di Pietro nella figura di Robert Francis Prevost originario del continente americano – continente che attualmente ha il numero maggiore di cristiani cattolici - dopo il suo predecessore Francesco (Jorge Mario Bergoglio). Probabilmente quel pomeriggio molti di noi erano incollati alla televisione o a YouTube per vedere la famosa fumata bianca uscire dal comignolo della Cappella Sistina che annunciava l’elezione del nuovo Vescovo di Roma.
Ripercorrere la biografia del nuovo Papa può essere utile per comprendere i tratti della personalità che con le sue scelte pastorali guiderà la Chiesa nei prossimi anni.
Robert Francis Prevost è nato a Chicago nell’Illinois il 14 settembre 1955, terzogenito di Luis Marius Prevost e di Mildred Martinez. Si tratta del primo papa originario degli Stati Uniti d’America. La sua vocazione è stata alimentata dalla fede e dall’esempio dei suoi genitori. In particolare, la mamma, di origini spagnole e di professione bibliotecaria, era impegnata nel coro e nelle Associazioni della Parrocchia di Dolton St Mary of the Assumption un sobborgo di Chicago.
La vocazione è giunta quando Robert era ancora un ragazzo; a 14 anni entrò nel seminario minore dei padri agostiniani e poi ha frequentato la Villanova University ottenendo nel 1977 la laurea di primo livello in matematica. Nella congregazione degli agostiniani ha pronunciato i voti solenni il 29 agosto 1981 all’età di 26 anni mentre si diploma in teologia presso la Catholic Theological Union. L’anno seguente i suoi superiori lo inviano a Roma a studiare Diritto Canonico presso l’Angelicum dove ottiene il dottorato magna cum laude nel 1987 e proprio a Roma il 19 giugno 1982 venne consacrato sacerdote presso il Collegio agostiniano che si trova in Piazza del Sant’Uffizio nella Chiesa di Santa Monica (madre di S. Agostino).
Missionario in Perù
Terminata la formazione, padre Robert Prevost dal 1985 e il 1998, ha vissuto come missionario tra Chulucanas e Trujillo, due città del nord del Perù. La sua attenzione era per lo sviluppo umano e spirituale delle comunità più povere promuovendo soprattutto progetti sociali. Per questo era molto apprezzato per la sua azione pastorale.
Guida dell’Ordine di Sant’Agostino
Era il 1999 quando Padre Robert Prevost venne richiamato negli Stati Uniti perché eletto prima Priore Provinciale e poi Priore Generale. Con questo incarico ha viaggiato in tutto il mondo per incontrare le diverse comunità sia in Europa che in Asia che in Africa. La sua leadership era caratterizzata da uno stile di confronto e schietto dialogo.
Vescovo in Perù
Dopo 15 anni alla guida dell’Ordine Agostiniano papa Francesco lo ha nominato nel 2014 Vescovo della Diocesi di Chiclayo, sempre nel nord del Perù con un milione di fedeli, ma con appena 90 sacerdoti. Volle essere un pastore “con l’odore delle pecore”, come diceva papa Francesco: non si tirò mai indietro, volle raggiungere tutte le comunità e dove l’auto non arrivava, se non c’erano alternative le raggiungeva a cavallo. Prese posizione contro il lavoro minorile, la malnutrizione infantile, la povertà. Nel 2017 lo troviamo in prima linea nell’affrontare l’emergenza delle devastanti alluvioni che colpirono il Perù; alcune foto lo ritraggono con gli stivali nel fango e il poncho. Quando però doveva celebrare la Messa era sempre vestito in modo impeccabile, simbolo del suo equilibrio e dignità verso il mistero Eucaristico. Mons. Prevost lo si trova a fianco delle sue comunità anche durante i drammatici mesi della pandemia da Covid-19 per chiedere maggiori interventi alla sanità pubblica e nel reperire bombole di ossigeno.
Prefetto del dicastero per i Vescovi
Correva l’anno 2023 quando Papa Francesco chiama alla Curia di Roma Mons. Prevost col titolo di Arcivescovo e Prefetto del dicastero che ha come compito quello di scegliere i Vescovi in tutta la Chiesa (tutti i Vescovi sono nominati dal Papa attraverso il discernimento di questo dicastero). Contemporaneamente Papa Francesco lo ha anche nominato Presidente della commissione per l’America Latina. Con questi incarichi ha partecipato agli ultimi viaggi apostolici di Papa Francesco e ai Sinodi dei Vescovi sulla Sinodalità. Nel Concistoro del 30 settembre 2023 il Papa lo crea Cardinale di Santa Romana Chiesa con il titolo della Chiesa di Santa Monica.
Leone XIV
Il conclave ci ha dato il nuovo papa che ha scelto come nome Leone. Un nome certamente programmatico, non solo in riferimento a San Leone Magno, che si prodigò per difendere Roma e portare la pace, ma forse e soprattutto a Papa Leone XIII che nel 1891 scrisse la prima enciclica sociale della Chiesa, la Rerum Novarum per rispondere alle sfide di una società profondamente mutata con la creazione del mondo operaio e del lavoro nelle grandi fabbriche e industrie che sorgevano nelle periferie delle città. Mondo fino allora interpretato solo dalle teorie di Karl Marx. Già papa Francesco ci ricordava che noi non stiamo vivendo un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento d’epoca, si pensi anche solo al dilagare, anche a nostra insaputa, dell’Intelligenza Artificiale. Forse Papa Leone XIV oltre a difendere e tenere alta l’attenzione del mondo sulla pace, vorrà aiutarci ad entrare e interpretare questo cambiamento d’epoca.
Ad multos annos !
- don Gianluigi